Pride di Budapest. In 200mila malgrado i divieti di Orban. Presenti Schlein e Calenda

successo record del pride in Ungheria malgrado il divieti di Orban

Un’ondata di gioia, coraggio e determinazione ha colorato le strade di Budapest durante l’edizione più simbolica e partecipata del Pride ungherese. Un fiume arcobaleno di circa 200.000 persone ha attraversato la capitale sfidando le restrizioni imposte dal governo Orbán e rispondendo con fermezza e speranza alle minacce autoritarie. Nessun incidente, ma tanta passione civile in quella che si è trasformata in una straordinaria marcia per la libertà, i diritti e la democrazia.

Le minacce (ignorate) dell’estrema destra

Tra canti, abbracci, bandiere sventolanti e cori contro il premier, il corteo ha visto la presenza di importanti rappresentanti europei, tra cui una numerosa delegazione italiana. Nonostante le intimidazioni dell’estrema destra ungherese (come il tentato blocco annunciato dal gruppo radicale Patria Nostra sul ponte Szabadság) la manifestazione ha proseguito inarrestabile. Lasciandosi alle spalle i pochi provocatori rimasti isolati e ignorati dalla folla festante.

Una orgogliosa rappresentanza italiana

Partito alle 15 davanti al Municipio, il Pride ha avuto il sapore della sfida civile, dell’orgoglio e della partecipazione storica. A guidare il corteo, accanto a ministri dell’Unione Europea, c’erano anche i rappresentanti della politica italiana. Elly Schlein (Pd), Carlo Calenda (Azione), Ivan Scalfarotto (Italia Viva) e Alessandra Maiorino (M5S). Uniti nel rivendicare una politica che difenda e valorizzi ogni persona, contro ogni forma di discriminazione.

Non accettare provocazioni

Peter Magyar, leader dell’opposizione moderata, ha lanciato un appello forte e chiaro: “Nessuna provocazione deve trovare risposta. Se qualcuno si farà male oggi, la responsabilità sarà di Orbán, che ha smesso da tempo di rappresentare tutti i cittadini ungheresi”. Un messaggio che ha trovato eco nelle parole dei leader italiani. Schlein ha dichiarato: “L’amore non si può vietare. Siamo qui per difendere la libertà e la dignità di ogni persona”. Calenda ha aggiunto via social: “Siamo contro l’autoritarismo e la deriva filorussa del governo ungherese”.

L’attivista ambientalista Greta Thumberg

A dare ancora più forza alla giornata, la presenza di Greta Thunberg, che ha camminato insieme ai manifestanti. “Il Pride è resistenza, amore e celebrazione dell’identità. Il divieto imposto è un attacco ai diritti umani, ma l’amore non si arresta”, ha voluto sottolineare.

Foto: open.online