Reddito di Emergenza, cos’è a quanto ammonta e come richiederlo: per disoccupati senza sussidi

Da tempo si parla di sussidi per fronteggiare l’emergenza causata dal Coronavirus. Ma oltre agli aiuti previsti per i possessori di partite iva da giorni si parla anche della possibilità di concedere dei sussidi a quei cittadini disoccupati che non percepiscono neanche la Naspi.

Per questo il Governo avrebbe pensato al cosiddetto Reddito di Emergernza, o REM, che dovrebbe essere tradotto in un sussidio a favore di moltissime categorie professionali che, per varie ragioni, sono state costrette a casa dal Coronavirus senza alcuna fonte di reddito.

Il REM è una forma di sussidio rivolto a un’ampissima fetta di lavoratori rimasti disoccupati per il Coronavirus. Il termine è stato coniato dal sottosegretario Laura Castelli che, nel corso di una intervista al quotidiano La Stampa, ha lanciato l’idea di un reddito che tutelasse tutte quelle persone, dipendenti o liberi professionisti, che a causa della serrata governativa non possono più lavorare.

La base di partenza dovrebbe essere quella del bonus di 600 euro già stanziato per le partite IVA e che potrà essere richiesto a partire dal 1 aprile con il PIN INPS semplificato o utilizzando le credenziali SPID. Ovviamente, non si tratterà di una misura “una tantum”, né per i professionisti e le piccole imprese né per chi svolge lavori stagionali o part time, né per chi lavora in nero. A partire dal mese di aprile, anche queste ultime categorie professionali potrebbero richiedere il sussidio, esteso e “arricchito” nell’importo.

Il Reddito di Emergenza potrebbe riguardare una platea molto ampia. Secondo i primi calcoli, potrebbero richiedere il REM fino a 10 milioni di cittadini. Oltre ai professionisti e alle micro e piccole imprese, il bonus riguarderà i lavoratori stagionali del settore turistico come camerieri, personale di cucina, bagnini e assistenti vari, personale di piano, portieri e così via, badanti e colf, tutti i lavoratori del sommerso. Dovrebbero poter accedere alla misura anche tutti i lavoratori con contratto in scadenza in questi giorni o nelle prossime settimane.