Storia, 25 aprile 1874: nasce Guglielmo Marconi, pioniere del wireless

La giornata di ieri fra polemiche e festeggiamenti ci ha fatto perdere di vista che il 25 aprile del 1874 (146 anni orsono) nasceva il pioniere del wireless, Guglielmo Marconi.

Di nobile famiglia bolognese, il marchese Guglielmo Giovanni Maria Marconi, è stato tra i più grandi inventori di tutti i tempi, considerato “padre” della radio ed il principale artefice della comunicazione a grandi distanze.

Gli esperimenti ed il brevetto

Studia auto didatticamente e, dopo diversi esperimenti, nel 1897 ottiene il primo brevetto sui “Perfezionamenti nella trasmissione degli impulsi e dei segnali elettrici e negli apparecchi relativi“.

A quanto pare, il vizio di non dare spazio alla ricerca ed all’innovazione, in Italia, valeva anche ai tempi, ed è così che, si vede costretto a cercare sostegno economico per le sue ricerche esternamente al suo Paese di origine; lo trovò in Inghilterra. Qui fondò una sua società, la Marconi Wireless Telegraph Company Limited.

Le teorie vincenti

Le teorie di Marconi, per via della curvatura terrestre, erano negate dalla maggior parte dei suoi colleghi. Ma, dovettero ricredersi.

Nel 1899, la grande sfida di trasmettere a grandi distanze, viene per la prima volta superata con una comunicazione radiotelegrafica internazionale (attraverso la Manica).

Il Grande entusiasmo e l’incredulità dei colleghi, spinsero il giovane Marconi ad andare avanti e così, nel 1901, una seconda sfida lo attende, mettere in collegamento le due sponde dell’Atlantico. Vi riuscì.

Finalmente, la comunicazione fra le navi e più tardi, fra gli aerei, grazie all’introduzione del  “marconista” o “radiotelegrafista, divennero più sicure.

Premi e riconoscimenti

Nel 1909, Marconi ed il suo collega tedesco Carl Ferdinand Braun «in riconoscimento del loro contributo allo sviluppo della telegrafia senza fili», viene assegnato il premio Nobel per la fisica.

Nel 1914, dal Regno d’Italia, riceve la nomina di Senatore a vita. Ricevette inoltre moltissimi attestati di riconoscimento, fra cui 16 laure honoris causa, divenne Presidente del Consiglio nazionale delle Ricerche.

Muore a Roma il 20 luglio del 1937, in suo onore tutte le radio mondiali osservarono due minuti di silenzio.

 


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