A Roma i taxi costano di più, e non solo è una cosa definitiva, ma è pure giusta. Parola del Tar del Lazio, che ha bocciato il ricorso del Codacons, ponendo fine all’eroica lotta contro l’aumento delle tariffe deciso dalla Giunta capitolina il 16 luglio 2024.
Secondo i giudici amministrativi, il Comune ha seguito un percorso “adeguato ed idoneo” In altre parole: addio alle speranze di tornare indietro, gli aumenti restano e vanno pure celebrati. D’altronde, Campidoglio docet: servono per rendere le corse brevi irresistibili (per i tassisti) e il servizio più “efficiente”. Qualsiasi cosa significhi…
Il listino delle meraviglie
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Corsa minima: triplicata! Da 3 a 9 euro.
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Da Mura Aureliane a Fiumicino: ora 55 euro.
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Da Mura Aureliane a Ciampino: 40 euro, quasi un viaggio intercontinentale.
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Centro – Civitavecchia: 130 euro.
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Quota fissa diurna: da 3 a 3,5 euro, quel mezzo euro in più…
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Quota notturna: 7,5 euro, perché di notte tutto costa di più, giusto?
E non è finita: se la corsa è lunga, si paga ancora di più. Geniale!
Il Comune rassicura: “Così si riducono attese e rifiuti”. Tradotto: adesso anche per andare a due isolati ti conviene ipotecare la bici. L’assessore Patanè aveva già spiegato la nobile causa: incentivare i tassisti a non snobbare le tratte brevi. Una vera crociata per l’equità…
Il Tar
Tutto regolare, il Codacons ha provato a dire che penalizza gli utenti, ma niente da fare. Il Tribunale Amministrativo Regionale ha dato la benedizione. Aumenti legittimi, confrontati con l’ART, e accompagnati da un bando per 1.000 nuove licenze. Quindi tutto in ordine: paghi di più, ma almeno hai più taxi (forse).
Foto: turismoroma.it