A Firenze il cinema incontra il disagio contemporaneo: “Va tutto bene” di Domenico Costanzo entra in produzione

Le riprese del nuovo cortometraggio “Va tutto bene”, diretto da Domenico Costanzo, sono ufficialmente iniziate lo scorso 22 aprile e proseguiranno per quattro giornate, trasformando Firenze in un set d’eccezione. Il progetto affronta con delicatezza e profondità due tematiche quanto mai attuali: gli attacchi di panico e l’alcolismo, disturbi spesso invisibili ma radicati nella società contemporanea.
Girato in alcuni dei luoghi più suggestivi del capoluogo toscano, tra cui il centro storico, il film trae forza proprio dal legame viscerale del regista con la città, scelta non solo per la bellezza, ma anche per il suo valore simbolico.

Il corto nasce da un’idea di Sonia Giacometti, professionista di lungo corso nel settore cinematografico e finanziario, che ha voluto sostenere un’opera dalla chiara impronta sociale. “Non si tratta di un’opera autobiografica in senso stretto – spiega – ma trae ispirazione da vissuti personali, soprattutto in merito al tema degli attacchi di panico. L’intento è far emergere realtà troppo spesso ignorate, creando consapevolezza”.
La narrazione si concentra su due percorsi paralleli, entrambi segnati da un’intensa vulnerabilità emotiva: da una parte, una donna di successo (interpretata da Simona Di Sarno) alle prese con una crisi acuta durante un’importante riunione pubblica; dall’altra, un uomo (il talentuoso Nicola Pecci) che tenta di liberarsi dalla dipendenza dall’alcol. Due esistenze diverse, ma accomunate dalla necessità di fermarsi, guardarsi dentro e chiedere aiuto.
“La nostra volontà – afferma Costanzo – è raccontare senza giudicare. Mostrare che anche chi sembra forte può attraversare momenti di smarrimento. E che confidarsi, oggi, è un atto di coraggio”.
Simona Di Sarno, già nota per ruoli intensi in An Imperfect 10, Black Blood e Cattivi & cattivi, dà corpo e anima a un personaggio complesso, mentre Pecci – reduce da interpretazioni in Love & Gelato, Il Colibrì e dal recente Ho sposato mia madre, firmato dallo stesso Costanzo – si misura con una figura segnata ma non priva di speranza.

Prodotto da Domenico Costanzo Produzioni, il cortometraggio è pensato non solo per il circuito cinematografico, ma anche per essere proiettato in ambiti scolastici e istituzionali, con una presentazione già confermata presso la Camera dei deputati. Un chiaro segnale della volontà di stimolare un confronto ampio e costruttivo su due fragilità che attraversano ogni età e classe sociale.
Alla direzione artistica, lo scenografo Arturo Andreoli, mentre la produzione è curata con grande passione da Giacometti, che sottolinea: “Parlare di queste tematiche con rispetto è un atto necessario. Il cinema ha il potere di farlo con empatia e verità”.
Il progetto si è reso possibile anche grazie al sostegno di amici, sponsor e imprenditori che hanno creduto nel valore culturale e umano dell’opera. I loro nomi, insieme al cast tecnico e artistico completo, saranno riportati nella brochure ufficiale.
“Va tutto bene” si propone così non solo come un prodotto cinematografico, ma come un’esperienza collettiva, che invita a riflettere sul significato della fragilità e sul valore del supporto reciproco. Perché riconoscere i propri limiti non è debolezza, ma il primo passo verso una nuova forza.