Bonus 600 euro, ecco i tre casi in cui bisognerà restituirlo

Sono giorni ancora di grande attività per l’INPS, che sta cercando di erogare i bonus 600 euro anche alle persone che sono ancora in attesa di veder accreditati i soldi previsti dal sussidio del decreto Cura Italia. Al momento, risulta che circa il 30% dei potenziali beneficiari sarebbero ancora in attesa di esito, ma in ogni caso la procedura dovrebbe concludersi entro la fine del mese.

Tuttavia, nonostante siano in previsione altri bonus (come quello sempre diretto per partite IVA e lavoratori autonomi, ma alzato a 800 euro), bisogna segnalare una sellerei di paletti che già da maggio renderanno più selettive le attribuzioni di nuovi sussidi.

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Bisogna partire comunque da un presupposto: l’aver ricevuto il Bonus 600 euro non esclude a prescindere la prospettiva di dover restituire il contributo attribuito dall’INPS. Il bonifico che avete ricevuto sul vostro conto corrente, dunque, a oggi non mette in sicurezza da potenziali situazioni sgradevoli in futuro.

È importante conoscere dunque quali circostanze potrebbero costringere gli utenti a restituire il bonus 600 euro, poiché ci sarà una seconda fase durante la quale lo staff di INPS condurrà dei controlli per verificare che, già ad aprile, ciascun beneficiario abbia avuto effettivamente i requisiti per il pagamento.

La ragione principale è che in una situazione di grande confusione, che ha creato difficoltà anche allo staff dell’INPS, l’Istituto ha dovuto erogare diversi pagamenti in fretta. Questo vuol dire che tante domande potrebbero non essere state analizzate con attenzione, ma secondo alcune fonti potrebbero esserci per questo ulteriori controlli post pagamento, così da verificare la regolarità della posizione.

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Nello specifico, sono tre i casi in cui potrebbe crearsi la necessità di restituire il Bonus 600 euro. Il primo fa riferimento a coloro che hanno ricevuto il pagamento, ma che risultano allo stesso tempo iscritti anche ad altre forme previdenziali obbligatorie.

Il secondo, si concentra sugli utenti che sono titolari di una pensione diretta e in questo caso bisognerà anche includere quelli che hanno la pensione di invalidità. Infine, non sono ammessi coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza.