Finale Champions, decine di arresti negli scontri a Parigi

Oltre sessanta persone sono finite in manette a Parigi, nel cuore di una città trasformata in un campo di battaglia con oltre cinquemila agenti schierati per contenere “l’euforia” della finale di Champions League. Il Paris Saint-Germain ha travolto l’Inter con un umiliante 5-0, ma quella che doveva essere una festa ha assunto da subito i contorni di un incubo. In vari quartieri della capitale erano stati allestiti megaschermi per seguire l’evento, ma l’atmosfera si è rapidamente deteriorata. Tensione crescente, scintille d’odio e rabbia, che hanno presto acceso una vera e propria guerriglia urbana. Lacrimogeni, petardi, bengala: un’escalation fuori controllo già prima del fischio finale.

Quella che doveva essere una serata di sport si è trasformata in un dramma collettivo, sotto gli occhi delle forze dell’ordine, sopraffatte da una frangia di individui fuori controllo. Il ministro dell’Interno, Bruno Retailleau, ha usato parole durissime, definendo “barbari” coloro che hanno devastato le strade della capitale. “Chi ama il calcio – ha scritto in un tweet infuocato – celebra la bellezza del gioco. Questi delinquenti invece hanno scelto la violenza. Ho ordinato una risposta ferma. Non tollereremo che una manciata di selvaggi calpesti la nostra città e metta a rischio la vita degli altri”.

Gli scontri non sono scoppiati solo a Parigi. Già nel pomeriggio, la tensione tra le tifoserie era esplosa nella metropolitana di Monaco. Una feroce rissa tra ultras dell’Inter e del PSG ha costretto le autorità a sospendere temporaneamente il servizio diretto allo stadio. Una giornata che doveva celebrare lo sport è stata invece oscurata dal caos, dal disordine e da un’inaccettabile deriva di violenza.

Foto: ansa.it