INPS, Assegni familiari 250 euro a figlio: si possono chiedere subito con erogazione immediata

Assegni familiari ANF e Assegno unico 2021, cosa cambia e quando? Non sono poche le domande, come riporta trendonline articolo di Antonella Tortora, poste dai lettori in tema di assegni familiari. Il 2020 è stato un anno tremendo, difficile da dimenticare, ma è stato anche l’anno dell’introduzione di nuove misure a sostegno della famiglia. Dal 2021 ci si aspetta quel riscatto sociale ed economico per la ripresa del nostro Bel Paese.

Eppure, qualcosa sembra già non andare per il verso giusto. Al di là dell’attuale situazione emergenziale dovuta alla pandemia, dalla tristezza per la preesistente crisi economica, dell’ennesima crisi di Governo generata in uno dei momenti storici (forse) più delicati. Nessuna replica sull’agire politico, né della presenza o meno di distorsioni sulla responsabilità o interesse pubblico. Esiste un danno prodotto dalla diffusione dell’emergenza sanitaria da Covid-19 che si è abbattuto su famiglie, operai e imprese, stravolgendo la vita nel nostro Bel Paese.

Per questo motivo, in più occasione abbiamo affrontato temi in materia di bonus, incentivi e agevolazioni per spiegare ai cittadini le tante misure varate dal Governo. Ecco, perché, non a caso oggi parleremo degli assegni familiari ANF 2021, dell’introduzione dell’assegno unico 2021. Quale misura preesistente viene falciata con l’entrata in vigore dell’assegno unico? Criteri, importi e domanda della misura di sostengo al reddito per le famiglie.

Assegni familiari ANF 2021: tabelle, importo e calcolo
Possiamo tranquillamente affermare che gli Assegni familiari ANF rappresentano un servizio supportato dall’INPS dietro richiesta formulata da parte dei lavoratori dipendenti (operai, impiegati o pensionati), il cui nucleo familiare sia composto da figli minori regolarmente a carico. Previsto anche il sostengo per i figli maggiorenni, ma in presenza d’inabilità lavorativa. Nella busta paga del lavoratore è presente una voce apposita che riguarda gli assegni familiari ANF erogati ogni mese dal datore di lavoro, ma assegnati dall’INPS. La quantificazione dell’importo varia in virtù dei componenti minori a carico e del reddito familiare annuo. Nel caso in cui manchi uno di questi elementi l’INPS non procede all’aggiudicazione e determinazione dell’importo degli assegni familiari ANF.

L’INPS con cadenza annuale provvede ad aggiornare le tabelle per il riconoscimento dell’importo degli assegni familiari ANF, così come disposto dalla Legge 153/88. La somma di denaro cambia sul principio legato alla variazione dei prezzi al consumo ISTAT. L’Istituto nella circolare n. 60 del 21 maggio 2020 ha pubblicato le tabelle in vigore sino alla data del 30 giugno 2021.

Nessuna modifica per il 2021, quel che concerne i requisiti per richiedere gli assegni familiari ANF, richiesti dai lavoratori nel cui nucleo familiari sono presenti minori o disabili.

Assegni familiari ANF 2021: tabelle INPS
Il calcolo degli assegni familiari è semplice, la base di riferimento viene rappresentata dalle tabelle aggiornate dall’INPS, le quali sono frazionate per numero dei componenti del nucleo familiare e reddito annuo prodotto. Ecco, perché ogni anno l’importo degli assegni subisce delle rivalutazioni in base al reddito prodotto annuo dalle famiglie e all’indice ISTAT dei prezzi al consumo.

Gli assegni familiari ANF in vigore dal 1° luglio 2020 e sino alla data del 30 giugno 2021 sono indicati dall’INPS nella circolare n. 60 del 21 maggio 2020.

Il lavoratore riceve la somma degli assegni familiari in busta paga pagati dal datore di lavoro, ma distribuiti dall’INPS dietro regolare domanda.

Perché gli assegni ANF vengono pagati in busta paga? Il datore di lavoro eroga materialmente gli assegni nella retribuzione mensile, ricoprendo la funzione di anticipo, in quanto decurta l’importo per intero in fase di pagamento contributivo a mezzo del modello DM10.

I casi in cui l’INPS paga gli assegni familiari ANF
I lavoratori che appartengono a una specifica categoria ricevono l’importo degli assegni direttamente dall’Istituto, nei seguenti casi:

il beneficiario è registrato nelle liste della Gestione Separata;
il richiedente è un operaio agricolo dipendente con contratto di lavoro a tempo determinato;
il beneficiario è un lavoratore appartenente a ditte cessate o fallite;
il richiedente possiede altre prestazioni previdenziali.
Come presentare per richiedere gli assegni familiari ANF?
Il lavoratore deve inoltrare l’istanza all’INPS per l’approvazione dell’importo degli assegni familiari in busta paga, attraverso i canali telematici dell’istituto, quali:

dal sito dedicato dell’INPS in possesso delle credenziali di accesso;
rivolgendosi al contact center rete fissa 803.164 (servizio gratuito), rete mobile 06.164164 (servizio a pagamento);
attraverso i servizi forniti da Caf o patronati.
I lavoratori agricoli mantengono la presentazione dell’istanza originaria, ossia attraverso la trascrizione dei dati nel modello ANF/DIP (SR16), da trasmettere al datore di lavoro.

Attenzione! In presenza di variazione che riguardi il reddito o la struttura del nucleo familiare, va comunicato in un periodo massimo di 30 giorni.

Assegni familiari ANF: separazione o divorzio
Come si legge dalla pagina dedicata dell’INPS in presenza di coniugi con affido condiviso, in un regime in cui entrambi i genitori possono richiedere gli assegni ANF 2021, la propensione su cui si fonda la decisione per la richiesta degli assegni verte sull’accordo preventivo stipulato tra i coniugi. In linea generale, se manca l’accordo il genitore che stabilmente vive congiuntamente ai figli percepisce gli assegni familiari.

Quanti anni di assegni familiari ANF arretrati si possono richiedere all’INPS? Sino a un massimo di anni 5. Ciò significa che il lavoratore che ha più di 5 anni, può presentare la richiesta per ricevere gli arretrati solo degli ultimi 5 anni a partire dalla data della presentazione dell’istanza.

Assegno unico familiare 2021: importi, requisiti e domanda INPS
In sostanza, sino alla data del 30 giugno 2021 il lavoratore può richiedere gli assegni familiari ANF. In vigore dal 1° luglio 2021 scatta l’assegno unico familiare (salvo modifiche). Una misura che subentrerà alle misure destinate alle famiglie. Un sussidio del valore sino a 250 euro circa per ogni figlio. In altre parole, le famiglie ricevono come importo medio dell’assegno unico un valore di circa 2.991 euro annui.

L’assegno unico viene garantito a tutte le famiglie di lavoratori autonomi, dipendenti e incapienti per ogni componente minore e non a carico, seguendo tre principi progressività del sistema tributario (riconoscimento del credito d’imposta), solidarietà e di eguaglianza.

Nello specifico, gli elementi generali sul meccanismo dell’assegno unico arrivano dal disegno di legge-delega, così come è stato approvato dalla Camera, in particolare troviamo:

la somma di denaro dell’assegno unico sarà formata da una parte fissa e un’altra variabile. Ciò significa che una quota varia in virtù dei componenti del nucleo familiare figli minori e non in base all’età anagrafica, e sui coefficienti prodotti dall’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE).
l’assegno unico è compatibile con il Reddito di cittadinanza;
viene riconosciuto sotto forma di credito d’imposta;
viene riconosciuto come somma di denaro mensile.

Assegno unico figli 2021
L’assegno unico scatta dal 7 mese di gestazione sino al compimento del 21° compleanno. Le famiglie ricevono un assegno per ogni figlio a carico sino all’età di 21 anni. Per i figli di età compresa tra i 18 e sino ai 21 anni viene riconosciuto un assegno familiare d’importo ridotto rispetto ai figli minori, ma in presenza di specifiche condizioni, come ad esempio: tirocini, disoccupazione, percorsi formativi scolastici e così via. È possibile che l’importo dell’assegno venga riconosciuto al figlio adulto, al fine d’incoraggiarne l’indipendenza.

Prevista una maggiorazione che oscilla dal 30% e sino al 50% per i figli disabili in funzione dello stato di gravità della disabilità.

Prevista un incremento del 20% per ogni figlio ulteriore al secondo.

Quali sono i requisiti per richiedere l’assegno unico?
L’assegno unico o universale spetta alle famiglie in presenza dei seguenti criteri, tra cui:

cittadinanza italiana, cittadino UE, intestatario di permesso di soggiorno per periodi lungo, motivi di lavoro o durata annuale;
residenza nel territorio italiano da un minimo di anni 2, prevista la non continuità. Titolare di un contratto di lavoro indeterminato o contratto di lavoro a tempo determinato biennale.
L’assegno unico potrà essere riconosciuto alle famiglie sia come somma di denaro o come credito d’imposta da impiegare in compensazione.

L’ingresso dell’assegno unico prevede un riassetto delle direttive welfare, il che dovrebbe portare all’eliminazione di diversi sussidi familiari, tra cui: bonus mamma, bebè, assegni al nucleo familiari ANF, detrazioni figli a carico e così via. Per maggiori informazioni occorre aspettare il decreto attuativo.