Manovra: no azzeramento Iva su pasta e pane ma aumenta tassa su vincite e sul tabacco

tassa su vincite

Era stato uno degli argomenti ficcanti in campagna elettorale quello dell’azzeramento dell’Iva su pasta, pane e generi di prima necessità, ma pare proprio che nella Manovra Finanziaria del governo non ci sia spazio per questa eventualità. Per contro la manovra dovrebbe contenere un aumento della cosiddetta “tassa sulla fortuna”, cioè la tassa applicata ai vincitori di Lotto, Superenalotto, Gratta e Vinci… Nella imminente Legge di Bilancio ci dovrebbero poi essere altre misure come l’aumento dei tabacchi e per il comparto dei derivati della cannabis. Anche per le piattaforme digitali sarebbero inoltre pronti gli aumenti alla tassazione.

La Manovra alle “strette” finali

Governo al lavoro in questi giorni per la composizione della Manovra che dovrà essere approvata in tempi stretti. Tra le proposte figurerebbero quindi gli aumenti delle tasse per il settore del gioco, del tabacco, dei derivati della cannabis e del comparto delle piattaforme digitali per le consegne a domicilio, (ad esempio Amazon). Non si tratta di una Manovra “lacrime e sangue” ma in un periodo di grande flessione economica delle famiglie, anche un piccolo aumento provoca l’ingigantimento del disagio e non lascia ben sperare in un recupero del potere d’acquisto degli stipendi.

L’azzeramento dell’Iva sul pane, ma anche no!

Tramonta invece il tanto sbandierato azzeramento dell’Iva sui beni di prima necessità. Un argomento questo, che aveva indotto buona parte dell’elettorato indeciso a propendere per la fiducia alla coalizione del centrodestra. Ora sui social si aprono dibattiti proprio tra i pentiti/delusi della promessa mancata. Ma il governo mantiene il punto e per il momento non ci sono segnali che possano far pensare ad un ripensamento al ripensamento.
Dal vice premier Matteo Salvini arriva il placet alla Manovra e al congresso provinciale della Lega a Treviglio, spiega che “la maggioranza è d’accordo su tutta la Manovra e che si sta lavorando anche su altri temi”.

La tassa sulle vincite

Attualmente la tassa sulle vincite ai giochi è fissata al 20% (per le vincite superiori a 500 euro). Il governo Meloni dovrebbe far salire questa tassa al 23 o addirittura al 25%. Tradotto in parole semplici: chi vince porterà a casa un po’ di meno, ma almeno avrà la soddisfazione di aver dato una mano al governo.

Tabacco e cannabis

Gli ultimi ritocchi alla Manovra comprenderebbero anche l’aumento delle accise per le sigarette. Un aumento che si sommerà a quello già previsto per il nuovo anno, quando l’imposta sul tabacco riscaldato salirà al 40%. Sempre dai social arrivano le battute ironiche e c’è chi scrive: “Un altro buon motivo per decidere di smettere di fumare, vuoi vedere che il governo lo fa per il nostro bene?”.
Un altro aumento è quello che graverà sui rivenditori di cannabis legale. Al momento la tassa è del 5% per i primi 5 anni, ma l’ipotesi alla valutazione del governo indicherebbe una tassa pari al 15% da subito che dovranno sostenere i rivenditori. Anche in questo caso la valutazione va fatta a posteriori, chi ha dato luogo ad un’attività di rivendita ha bilanciato le sue previsioni sulla tassa del 5% ora però si vede accresciuta la gabella fino al 15%. Come conterrà la “perdita”? Con molta probabilità traslerà il costo sul consumatore…

Le piattaforme digitali

L’esecutivo di governo dovrebbe mettere mano anche a quella conosciuta come web tax, la tassa cioè che riguarda il comparto delle piattaforme digitali che operano consegne a domicilio. La web tax che al momento è pari al 3% dovrebbe raddoppiare e passare così al 6%. Una “mossa” che secondo alcuni economisti permetterebbe di recuperare 300 milioni di euro alle “casse del governo”. I timori sono che quel costo in più sarà dirottato dai gestori ai consumatori che si vedranno aumentate le tanto odiate spese di spedizione.

Foto: economia-italia.com (elaborazione)