Un modello nazionale di ascolto e co-progettazione tra istituzioni e comunità locali
Roma guida l’innovazione culturale partendo dal Municipio V. È stato presentato ufficialmente alla Casa della Cultura e dello Sport “Silvio Di Francia”, in via Casilina 655, il primo strumento consultivo italiano dedicato esclusivamente al patrimonio culturale immateriale. Un organismo unico nel suo genere che si propone di restituire voce, ascolto e supporto alle comunità patrimoniali locali.
L’iniziativa nasce su impulso dell’Ecomuseo Casilino ad Duas Lauros, con il sostegno del Municipio V, della Sovrintendenza Capitolina, dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, del Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche della Sapienza Università di Roma e di SIMBDEA.
Durante la presentazione, alla presenza di istituzioni, accademici, rappresentanti delle comunità e cittadini, è emerso con chiarezza quanto il patrimonio immateriale – fatto di saperi, tradizioni, rituali, espressioni orali e identità condivise – rappresenti un tassello fondamentale ma spesso trascurato della nostra cultura.
Sergio Scalia: “Punto di svolta nella gestione culturale”
“Questo strumento rappresenta un punto di svolta nella gestione culturale del territorio – ha dichiarato Sergio Scalia, Assessore al Patrimonio del Municipio V –. Il patrimonio immateriale, spesso invisibile ma fondamentale, riceve finalmente l’attenzione che merita. Con questa iniziativa il Municipio V si pone all’avanguardia in Italia, aprendo la strada a un nuovo modo di fare cultura basato sull’ascolto delle comunità, sulla valorizzazione dei saperi locali e sulla co-progettazione tra istituzioni, esperti e cittadinanza”.
Il nuovo organismo, istituito nel marzo 2025 attraverso una mozione del Consiglio municipale e una direttiva della Giunta, diventa ora operativo. Tra i suoi compiti: monitorare, catalogare e promuovere le pratiche culturali immateriali, facilitare il dialogo tra i vari attori coinvolti e orientare le risorse disponibili, in linea con le Convenzioni UNESCO 2003 e Faro.
Mauro Caliste: “Verso una cultura partecipata e radicata”
A rafforzare il significato politico e culturale dell’iniziativa è intervenuto anche il Presidente del Municipio V, Mauro Caliste, che – pur non presente fisicamente – ha voluto sottolineare:
“Siamo orgogliosi che il primo strumento consultivo sul patrimonio culturale immateriale nasca proprio nel Municipio V. È il segno di una visione che riconosce il valore delle culture vive e delle comunità che le custodiscono. Questo organismo è un passo concreto verso una cultura più inclusiva, partecipata e radicata nei territori. È un risultato importante, frutto di un lavoro collettivo che merita di essere valorizzato e replicato”.
L’obiettivo condiviso è che questo modello venga esteso agli altri Municipi della Capitale e diventi una buona pratica nazionale. Un progetto in progress, come ha sottolineato Claudio Gnessi, presidente dell’Ecomuseo promotore, che si fonda sulla co-progettazione e sul dialogo continuo con le comunità, per ridare centralità al patrimonio vivente nei processi culturali locali.