Raggi: un telepass a residenti Roma-est per non pagare il pedaggio

In una lettera al ministro delle Infrastrutture; Enrico Giovannini, la Sindaca Virginia Raggi chiede l’attivazione di un progetto che preveda che i pendolari non paghino più il casello della A24 nel tratto urbano.

Sei anni di tentativi

Nel 2015 era stata avanzata una proposta analoga sull’eliminazione del pagamento del casello autostradale, da Enrico Stefàno, già consigliere M5S.
Successivamente il Partito democratico tentò la stessa strada. Ne seguì anche un incontro al Nazareno per formalizzare il progetto.
Altri partiti perseguirono l’obiettivo della “cancellazione” del pedaggio ai residenti, ma la cosa è rimase ancora a lettera morta…
Di nuovo poi nel 2019 il M5S ha richiesto al ministro un incontro per questo obiettivo.
Infine, recentemente il Pd ha proposto un’applicazione per smartphone, per i residenti di Roma-est, con la quale avrebbero avuto gratuito il pedaggio.

Malgrado l’interesse di più forze politiche, a tutt’oggi resiste la “gabella” per i pendolari che da Est devono raggiungere il centro della capitale.

La sindaca Raggi, di concerto con l’amministratore delegato di Strada dei Parchi Spa Riccardo Mollo, ha scritto una lettera al ministro Giovannini. Nella lettera viene presentato un progetto che se attuato, permetterà ai residenti di Roma-est di non pagare più il casello, nel tratto urbano.

Un meccanismo semplice

Il concetto è quello di un accredito sul sito di Roma Capitale con una procedura capace di far valutare al Comune i requisiti dei richiedenti.
Quindi una volta ottenuto l’accredito e istallato in vettura il telepass, l’utente passerà di fatto la barriera di Roma-est senza esborso di denaro.

Le faremo sapere

Dal comune rendono noto che il progetto è al vaglio del coordinamento tra Roma Capitale e Strada dei Parchi.
Il finanziamento dell’iniziativa è stimato tra i 5 e i 10 milioni di euro all’anno. Denaro che, se dovesse essere approvato il progetto, proverrà dal nuovo Piano economico-finanziario di Strada dei Parchi. (Che però è da otto anni in attesa di approvazione). Per questo motivo si chiede di approvare il Piano nella lettera al ministro.