Reazione russa al caso Biot. Cacciato addetto italiano dall’ambasciata

Mai come in questo momento la Russia di Putin ha deteriorato i rapporti diplomatici con tanti Paesi. Oggi è stata la volta dell’Italia. Il Cremlino ha evidentemente mal digerito le nostre misure adottate in seguito allo scandalo di spionaggio di quasi un mese fa.

L’agenzia stampa Sputnik ha reso noto il comunicato del ministero degli Esteri russo. La nota dichiara che Curzio Pacifici è “persona non grata”. Pacifici è l’assistente addetto alla Difesa e addetto navale. Dovrà quindi rientrare in Italia entro le prossime 24 ore.
Il comunicato è stato trasmesso all’ambasciatore italiano Pasquale Terracciano. La decisione, spiega la nota, è l’espressione della “rappresaglia per le azioni ostili e ingiustificate delle autorità italiane adottate nei confronti dell’addetto militare all’ambasciata di Roma della Federazione Russa”.

Una sciocca ritorsione

E’ la reazione Russa al caso Biot della fine di marzo. Dopo il caso di spionaggio e il relativo allontanamento di due militari russi dal nostro Paese.

L’ambasciatore italiano a Mosca è attualmente convocato dal ministero degli Esteri.

La Farnesina

Il ministero degli Esteri esprime rammarico per la “decisione della Federazione Russa. E’ giudicata “inopportuna” l’espulsione dell’Addetto navale aggiunto dell’ambasciata d’Italia a Mosca con un preavviso di 24 ore”. La  Farnesina ha anche precisato che considera “la decisione infondata e ingiusta, perché messa in atto per ritorsione a una legittima misura presa dalle Autorità italiane a difesa della propria sicurezza”.

Questa è in fondo una reazione che il nostro Paese si aspettava, anche perché la risposta di Mosca lo aveva in qualche modo anticipato. Vedi articolo sotto.

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