Il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca lancia l’allarme: il sistema sanitario italiano si trova sull’orlo del precipizio. Il destino della Sanità pubblica è in un momento cruciale in cui ogni decisione può segnare la salvezza o la disfatta. Con toni decisi e senza mezzi termini ribadisce l’urgenza di una riforma radicale dei medici di famiglia. “La situazione non è più sostenibile – tuona il governatore – abbiamo bisogno di un cambiamento strutturale. I medici di base vanno trasformati da liberi professionisti a dipendenti del Servizio Sanitario Regionale. Solo così potremo restituire dignità ed efficienza alla medicina territoriale”.
Assistenza territoriale insufficiente
La bozza di riforma è ancora in fase di elaborazione, ma una cosa è certa: non c’è più tempo da perdere. “Le Regioni hanno trovato un accordo di massima: vogliamo accelerare i tempi di una riforma che non può più essere rimandata”. L’immagine dei pronto soccorso stracolmi, con pazienti ad attendere ore, se non giorni, per una visita, è ormai la norma. Questo, dice Rocca: è conseguente a un’assistenza territoriale inefficace e frammentata.
Carenza di medici di famiglia
“Quotidianamente arrivano segnalazioni di cittadini disperati, che non trovano il medico di famiglia, che non riescono nemmeno a ottenere una semplice prescrizione”, denuncia. “E nei fine settimana la situazione diventa drammatica: chi ha un problema di salute si ritrova senza alternative e l’unica via d’uscita è il ricorso all’ospedale”. L’indignazione del governatore è palpabile. “I medici di base devono essere il primo baluardo della sanità, il filtro che impedisce agli ospedali di soffocare. Eppure oggi questo ruolo è disatteso”.
Cittadini senza cure per colpa della burocrazia
La crisi della medicina territoriale si manifesta con brutalità nelle periferie, dove la carenza di medici lascia intere comunità senza assistenza. “Se un medico va in pensione, voglio poterlo sostituire subito. Non accetterò che interi quartieri restino senza assistenza sanitaria per colpa della burocrazia” incalza Rocca, con indignazione. E poi c’è la questione delle campagne di prevenzione, una lotta costante con i medici di base. “C’è sempre un braccio di ferro. Per convincerli a vaccinare servono incentivi, trattative infinite, compromessi. Non può funzionare così”.
Privatizzazione strisciante: il pericolo dell’Enpam
Dietro le difficoltà della Sanità pubblica si nasconde un elemento inquietante: il rischio di una privatizzazione silenziosa, guidata dall’Enpam, l’ente previdenziale dei medici. “La vera privatizzazione non è quella di cui tutti parlano, ma quella che si sta preparando dietro le quinte”, avverte Rocca. Lascia poi intendere che enormi interessi economici potrebbero stravolgere il sistema sanitario, con conseguenze devastanti per i cittadini.
La proposta di Forza Italia
Sulla proposta di legge avanzata da Forza Italia, Rocca è cauto: “Devo studiarla. Quello che non è negoziabile è la piena disponibilità del medico di base al servizio dei cittadini. Su tutto il resto si può discutere”.
Una battaglia senza esclusione di colpi
La riforma dei medici di famiglia si prepara ad essere una delle sfide più complesse e divisive dei prossimi mesi. Da un lato, la necessità di rendere il sistema più efficiente, dall’altro, i diritti dei professionisti e le esigenze dei cittadini. Trovare la quadra sarà un’impresa titanica.
Foto nonsprecare.it