4 giugno 1944, via Casilina: gli americani entrano a Roma!

Una storia quasi vera

Carro armato Torpignattara (Pubblico Dominio)

Ecco un racconto di fantasia basato su testimonianze e fatti storici documentati riguardanti Tor Pignattara nei giorni precedenti e successivi all’entrata degli Alleati a Roma il 4 giugno 1944.

Tor Pignattara, giugno 1944. Nel cuore del quartiere, in un appartamento al secondo piano affacciato su via Casilina, viveva la signora Marietta, una donna anziana che aveva visto il quartiere trasformarsi nel corso degli anni.

Con lei, suo nipote Carlo, un ragazzo di diciassette anni, curioso e attento osservatore di tutto ciò che accadeva intorno

Stazione di Centocelle (Pubblico dominio)

Nei mesi precedenti, il quartiere era stato teatro di tensioni e paure. I bombardamenti avevano colpito duramente la zona, in particolare il 13 agosto 1943, quando la linea ferroviaria e la via Casilina furono bersaglio di attacchi aerei, causando numerose vittime e distruzioni. La popolazione viveva nel terrore, ma anche nella speranza di una liberazione imminente.

Marietta ricordava bene il commissario Salvatore Maranto, che fino all’ottobre del 1943 aveva cercato di proteggere gli abitanti del quartiere dalle retate nazifasciste. Dopo il suo trasferimento, la situazione era peggiorata: il nuovo commissario, Armando Stampacchia, aveva intensificato i controlli e le persecuzioni, culminate nella retata del 14 marzo 1944, quando nove uomini furono arrestati e otto di loro, tra cui Valerio Fiorentini, furono poi assassinati alle Fosse Ardeatine.

Foto tratta da Wikipedia – Carl_Mydans_3c22476v (Pubblico dominio).

Carlo, dal canto suo, era affascinato dalle storie dei partigiani che operavano nel quartiere. Sapeva della Banda Vincenzo Pepe, che aveva la sua base in una trattoria di via di Tor Pignattara, e delle azioni coraggiose di uomini come Ottavio Capozio, che aveva sabotato le comunicazioni tedesche e fornito informazioni agli Alleati prima di essere arrestato e ucciso.

Il 4 giugno 1944, Marietta e Carlo si affacciarono alla finestra, attirati da un insolito fermento in strada. Un carro armato tedesco Panzer IV Brummbär era fermo all’incrocio tra via Casilina e via Capua, abbandonato dall’equipaggio in fuga.

Poco dopo, le truppe americane entrarono nel quartiere, accolte da una folla festante. Il fotografo Carl Mydans immortalò quel momento, scattando una foto divenuta simbolo della liberazione.

Marietta, con le lacrime agli occhi, abbracciò Carlo. Dopo mesi di paura e sofferenza, finalmente la libertà era tornata a Tor Pignattara. Il quartiere, segnato dalle cicatrici della guerra, si preparava a ricostruire il proprio futuro, forte dello spirito di solidarietà e resistenza che lo aveva sempre contraddistinto.

Questo racconto, pur essendo frutto di fantasia, si basa su eventi reali e testimonianze storiche del quartiere di Tor Pignattara durante la Seconda Guerra Mondiale.