Atac ci riprova, bando da quasi 8 milioni per manutenzione esterna rete tram

Come un’eco che ritorna dai binari del tempo, Atac torna all’assalto. Dopo il desolante silenzio che aveva avvolto la gara del 2024, chiusa senza nemmeno una candidatura, la municipalizzata romana tenta ancora una volta l’impresa. Trovare un privato che si prenda carico della manutenzione ordinaria della rete elettrica che dà vita a tram e filobus, le arterie elettriche del trasporto capitolino.

Questa volta l’offerta è più modesta: base d’asta 7,9 milioni di euro, per un impegno di 36 mesi, eventualmente prorogabili di altri sei. Le lancette scorrono: il termine per presentare le offerte è il 4 luglio 2025. Ma la domanda, sospesa come una linea aerea nel vuoto, è la stessa dell’anno scorso: qualcuno avrà il coraggio di rispondere?

Nel 2024, Atac aveva messo sul piatto una cifra ben più corposa, 10,6 milioni per esternalizzare l’intera manutenzione della rete. L’impegno avrebbe incluso le sottostazioni elettriche, quei nodi cruciali da cui scorre l’energia dell’intero sistema. Ma non si presentò nessuno. Il bando cadde nel vuoto, affondato da troppi vincoli, troppi rischi, troppi progetti già in corso sotto l’ombrello del Pnrr. E, soprattutto, dalla riluttanza generale a toccare quelle sottostazioni: centrali nevralgiche, ma fragili e pericolose, dove vive l’anima elettrica – ad alta tensione – del sistema.

Quel rifiuto, quel silenzio assordante, costrinse Atac a tornare sui propri passi. Dopo mesi di colloqui e confronti con le aziende del settore, la strategia è cambiata. Tagliata fuori la parte più insidiosa e meno ambita, resta la manutenzione dei cavi aerei. Quelli che ogni giorno affrontano camion distratti, rami indisciplinati, incuria cronica. Non è un compito semplice, ma almeno è alla portata.

Intanto, in un moto inarrestabile verso l’esternalizzazione, Atac guarda al 2027 con un obiettivo chiaro: affidare ai privati il 60% della manutenzione della flotta di superficie. Una scelta che divide, che ridisegna radicalmente il futuro del trasporto pubblico romano, già segnato da anni di fatiche, ritardi e disillusione.

E così questa gara, apparentemente tecnica, forse marginale, si trasforma in una prova del nove. Un piccolo grande bivio tra il rilancio o l’ennesimo naufragio. Riuscirà Atac a trovare chi voglia farsi carico della manutenzione di una rete già fragile, già esposta? Oppure i fili resteranno scoperti, ancora una volta, in balia del caso e delle emergenze dell’ultimo minuto?

Foto: romareport.it