Un nuovo patto educativo nella società digitale
Martedì 17 giugno, nella sede della Giunta Regionale del Lazio, si è tenuto il convegno “Famiglia 5.0 – Esperienze e Prospettive. Vedere oltre: sostenere la famiglia”, un evento fortemente voluto dalla consigliera regionale del Lazio Marika Rotondi (Fratelli d’Italia). L’iniziativa nasce dall’urgenza di affrontare in maniera concreta l’impatto che il digitale e i social network stanno avendo sui rapporti familiari, in particolare su quelli tra genitori e figli.
«La nostra società, le relazioni umane, il vissuto delle persone – ha spiegato Rotondi – sono stati trasformati dalla tecnologia digitale e dalla diffusione dei Social». Una trasformazione che coinvolge soprattutto i giovani, spesso disorientati di fronte a una Rete piena di stimoli, possibilità ma anche rischi.
Una rete di alleanze per sostenere la crescita dei ragazzi
Alla base del convegno c’è la volontà di costruire una mappa di orientamento utile non solo alle famiglie, ma anche a tutte le figure educative che accompagnano la crescita dei ragazzi: insegnanti, educatori, istruttori sportivi, associazioni e istituzioni. Rotondi ha sottolineato come sia indispensabile un’assunzione collettiva di responsabilità nel comprendere il mondo digitale vissuto dalle nuove generazioni, per poterle guidare con consapevolezza e senza pregiudizi.
«Ho chiamato a raccolta, e li ringrazio per la sentita partecipazione, esponenti di Istituzioni, Famiglie, Associazioni, Corpo Insegnante, Educatori, Istruttori Sportivi», ha dichiarato Rotondi.
L’intervento del professor Giannini: dialogo e ascolto in famiglia
Durante l’incontro è intervenuto anche il professor Vito Giannini, preside, psicologo e studioso delle relazioni familiari, che ha illustrato una metodologia innovativa di confronto tra genitori e figli. Il suo approccio si basa sul dialogo come strumento di costruzione di fiducia, comprensione e crescita reciproca, soprattutto in un contesto dove la tecnologia tende a sostituire – o a volte a distorcere – la comunicazione reale.
Un laboratorio permanente per famiglie consapevoli
Il convegno ha rappresentato solo il primo passo di un percorso più ampio. L’obiettivo, come annunciato dalla consigliera, è quello di dar vita a un vero e proprio laboratorio permanente di idee e buone pratiche, a disposizione di mamme e papà. Uno spazio di formazione e confronto per aiutarli a diventare punti di riferimento solidi e aggiornati per i propri figli.
«Partendo da un approccio scevro da pregiudizi nei confronti del mondo digitale e delle tecnologie – ha aggiunto Rotondi – ritengo necessario che si forniscano agli adolescenti gli strumenti per condurre una sicura navigazione, che sia non solo intrattenimento o un compulsivo scorrere di messaggi, ma anche utile opportunità di conoscere fatti ed esperienze positive per la formazione e la valorizzazione del talento».
Educare al digitale per contrastare isolamento e dipendenze
Uno dei rischi più evidenti connessi all’uso improprio della tecnologia è l’isolamento relazionale, quando la dimensione virtuale prende il sopravvento su quella reale. Il laboratorio annunciato da Rotondi punta anche a rafforzare nei ragazzi la capacità critica, aiutandoli a evitare derive negative come la dipendenza da social, la chiusura nel mondo digitale o il disagio psicologico che ne può derivare.
«Vogliamo far riscoprire ai giovani anche il valore della condivisione dal vivo, della socialità vissuta di persona», ha sottolineato la consigliera.
Il sostegno della Regione Lazio: famiglie al centro delle politiche pubbliche
Il convegno “Famiglia 5.0” si inserisce all’interno di una più ampia strategia della Regione Lazio che punta a mettere la famiglia al centro delle politiche sociali. In questo quadro rientrano anche progetti già avviati come la Carta Famiglia Lazio, che prevede agevolazioni su beni e servizi, e iniziative come “Famiglia giovane” e “Maternità fragile”, pensate per offrire supporto concreto alle nuove generazioni e ai nuclei familiari in difficoltà.