Dragoncello, dopo soli 20 anni si è riusciti ad accendere i lampioni stradali

Per anni è rimasto al buio, quel tratto di via Vincenzo Petra a Dragoncello, frazione di Roma Capitale, sita nel territorio del Municipio X. è stato il paradiso delle tenebre. Da un lato i lampioni facevano il loro dovere con puntualità svizzera, dall’altro… otto pali silenziosi, muti, spenti. C’erano, ma era come se non ci fossero. Una sorta di installazione artistica sull’inutilità pubblica.

E luce fu

Finalmente, però, il miracolo è avvenuto. Qualcuno ha premuto il tasto giusto (letteralmente) e ora, tra i civici 151 e 155, la luce è tornata. Ci sono voluti vent’anni, qualche centinaio di cittadini arrabbiati e una buona dose di pazienza zen, ma alla fine la saga dei lampioni-spenti ha trovato il suo epilogo.

“Non è solo una questione estetica, ma di sicurezza”, hanno spiegato Leonardo Di Matteo e Marco Belmonte, i presidenti delle commissioni municipali. Tradotto: camminare al buio con passeggini o nonni al seguito non è esattamente l’ideale.

L’ingarbugliata storia urbanistica di Dragoncello

Ma come è possibile che otto lampioni installati siano rimasti per anni in modalità arredo urbano passivo? La risposta è nella storia urbanistica di Dragoncello, iniziata negli anni ‘80, quando Roma decide di costruire. Tutto bene, tranne qualche piccolo dettaglio dimenticato. Tipo… accendere le luci.

Si fa prima a farlo che a dirlo. O era il contrario?

Nel 2022, qualcuno si è accorto che forse c’era un problema. Solo due anni dopo, grazie alla sinergia di uffici, assessorati e un comitato di quartiere con la tenacia di un bulldog, la vicenda ha preso una svolta. A marzo 2024 la risoluzione: via libera agli interventi tecnici. Oggi l’epifania: i lampioni vengono accesi, si fa luce!

Il tratto ora brilla come una vetrina. Un intervento semplice ma illuminante – in ogni senso. E a Dragoncello, finalmente, da oggi, giovedì 29 maggio 2025, l’oscurità è tornata a essere un’opzione, non più un obbligo.

Foto: Google Maps