Reddito di Emergenza, come funzionerà

È ormai cominciato il conto alla rovescia per l’approvazione del Decreto Rilancio, in cui sarà sicuramente incluso anche il Reddito di emergenza, il nuovo sussidio diretto a tutelare famiglie e lavoratori in situazione di necessità economica e senza sussidi attualmente a favore. La cifra mensile oscillerà da 400 a 800 euro a seconda del nucleo familiare e le domande andranno presentate all’INPS entro giugno: dopodiché, il beneficio sarà erogato in due quote, ciascuna pari all’ammontare riconosciuto.

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Sono questi i requisiti che bisogna possedere in maniera cumulativa: residenza in Italia, verificata con riferimento al componente richiedente il beneficio; reddito familiare inferiore al Rem spettante, patrimonio mobiliare familiare 2019 inferiore a 10mila euro, accresciuto di 5mila euro per ogni componente successivo al primo, fino a un massimo di 20mila euro, e Isee inferiore a 15mila euro.

Ciascuna quota del reddito comincia da una base pari da 400 euro, moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza fino a un massimo di 2, corrispondente dunque proprio a 800 euro oppure fino a un massimo 2.1 in caso siano presenti nel nucleo componenti in condizioni di grave disabilità o non autosufficienza come definiti ai fini ISEE.

I modelli della domanda, da presentare entro il termine del mese di giugno 2020, saranno predisposti dall’INPS, che si occuperà di riconoscere ed erogare i soldi. Le richieste possono essere presentate presso i centri di assistenza fiscale, previa stipula di una convenzione con l’INPS oppure presso gli istituti di patronato.

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Nella fase di verifica dei requisiti, INPS e Agenzia delle Entrate potranno scambiarsi i dati relativi ai saldi e alle giacenze medie del patrimonio mobiliare dei componenti del nucleo familiare secondo le modalità previste ai fini ISEE. Nel caso emerga l’assenza di uno o più dei requisiti, il beneficio viene immediatamente revocato, ordinando la restituzione di quanto percepito in maniera indebita e con rischio anche di sanzioni prevista dalla legislazione vigente.

Sono esclusi dal Reddito di emergenza: soggetti che si trovano in stato detentivo, per tutta la durata della pena, oltre che coloro che sono ricoverati in istituti di cura di lunga degenza o altre strutture residenziali a totale carico dello Stato o di altra amministrazione pubblica. Qualora il nucleo familiare beneficiario abbia tra i suoi componenti soggetti di cui al primo periodo, il parametro della scala di equivalenza non tiene conto di tali soggetti.

Inoltre, il sussidio non è compatibile con la presenza nel nucleo familiare di componenti che percepiscono o hanno percepito una delle indennità già previste dal Decreto Cura Italia, né che siano soggetti: titolari di pensione diretta o indiretta ad eccezione dell’assegno ordinario di invalidità; titolari di un rapporto di lavoro dipendente la cui retribuzione lorda sia superiore alle soglie previste; percettori di reddito di cittadinanza.