Collatino-Villa Gordiani: il parcheggio riapre, ma il degrado resta

Un parcheggio chiuso per settimane e un quartiere già sotto pressione

Nel cuore del quadrante est della Capitale, il quartiere Collatino-Villa Gordiani si era trovato nuovamente a fare i conti con una criticità che aveva acuito una situazione già estremamente complessa. La chiusura del parcheggio di Viale della Serenissima, all’altezza del civico 36, che era stata disposta in seguito al cedimento di un albero ed al conseguente rischio di crollo di altri esemplari. Una misura precauzionale che però stava generando forti disagi tra residenti e pendolari.

Transenne, nessuna informazione e il degrado che avanza

L’intera area era stata transennata, senza alcuna cartellonistica informativa né segni evidenti di interventi in corso. Il parcheggio rappresenta una delle pochissime aree di sosta accessibili in un quartiere dove la disponibilità di posti auto è drammaticamente insufficiente rispetto all’altissima densità abitativa – tra le più elevate dell’intero territorio romano.

Le immagini dell’area parlano da sole: rami che crescono fino a terra, marciapiedi invasi da erbacce e avvallamenti, alberi di grandi dimensioni completamente privi di manutenzione, e un parcheggio che era stato reso inaccessibile dalle transenne e dal nastro.

Transenne, degrado e marciapiedi invasi dalla vegetazione

Da mesi, Collatino-Villa Gordiani è stato interessato ed è ancora coinvolto in una serie di cantieri e interventi che hanno ulteriormente ridotto le già scarse possibilità di parcheggio. Alcuni lavori, pur necessari per l’ammodernamento delle infrastrutture, si sono rivelati particolarmente lunghi, in alcuni casi protratti per mesi.

Secondo molti residenti, i disagi vissuti non sono stati compensati da un miglioramento visibile ad esempio dei marciapiedi, né sul piano funzionale né su quello estetico. Al contrario, in diversi casi – come per i marciapiedi di Viale della Venezia Giulia e della bistrattata Via Cherso, in particolare per il tratto dei numeri dispari tra Viale della Serenissima e Via Collatina – la situazione sarebbe persino peggiorata negli ultimi tempi. Gli interventi hanno purtroppo trascurato criticità fondamentali, come l’abbattimento delle barriere architettoniche, la presenza di buche, voragini ed avvallamenti sui marciapiedi, particolarmente evidenti – e la condizione delle vie limitrofe non appare migliore.

Cantieri ovunque, ma senza benefici visibili

A rendere ancora più difficile la quotidianità del quartiere è la cronica carenza di parcheggi, che i cantieri in corso hanno ulteriormente aggravato, portando al limite un sistema di viabilità e servizi già fragile. Le aree interdette alla sosta si susseguono da mesi e mesi, per motivi sempre diversi, ma con un elemento in comune: l’assenza totale di un cronoprogramma chiaro e condiviso con i cittadini, che restano in balia di tempistiche indefinite e senza alcuna informazione certa.

In una zona a forte componente popolare come Collatino-Villa Gordiani, non tutti possono permettersi un garage o un box privato. Ma anche chi volesse farlo, oggi si troverebbe di fronte a un’offerta inesistente: non ci sono strutture disponibili né in affitto, né in vendita. Di fatto, il parcheggio è diventato un lusso, e trovare posto può richiedere oltre un’ora di ricerche, spesso percorrendo chilometri all’interno del quartiere. Una situazione che va ben oltre la semplice scomodità: ha ricadute ambientali evidenti – a dispetto dei proclami ecologisti – e colpisce soprattutto chi ha orari di lavoro irregolari, difficoltà economiche o problemi di salute, e non può permettersi di muoversi con mezzi “dolci” o alternativi.

Rabbia e abbandono: il quartiere chiede rispetto

Quello dei parcheggi, dunque, non è più solo un problema infrastrutturale: è diventato una vera e propria bomba sociale, che l’amministrazione sembra ignorare, forse distratta da priorità più “auliche”, sicuramente lontane dalle esigenze quotidiane di chi vive davvero il territorio.

Per il ritardo nell’apertura del Parcheggio l’Amministrazione avrebbe confermato che era in corso una Valutazione Visiva della Stabilità degli Alberi (VTA) per accertare la pericolosità delle alberature nell’area, ma l’assenza di informazioni chiare e la mancanza di interventi visibili aveva alimentato rabbia e frustrazione.

Riaperto… ma com’è oggi la situazione?

Sui social, nei gruppi di quartiere e tra i cittadini cresce il malcontento: Collatino-Villa Gordiani si sente abbandonato, dimenticato dalle istituzioni, ed in queste settimane ha visto peggiorare ancora una volta la qualità della vita per l’ennesimo problema. Un quartiere già privo di infrastrutture adeguate, spazi pubblici, e ormai esasperato da sacrifici continui, chiede chiarezza, rispetto e soprattutto soluzioni. Non è più accettabile che interi pezzi di città restino bloccati per settimane – o mesi – senza alcun piano di emergenza, né coinvolgimento reale dei cittadini.

Marciapiedi della strada adiacente al parcheggio.

Non è più possibile avere chiusure indefinite, gestioni senza mancanza di visione e condivisione di cosa stia accadendo e cosa si stia facendo, serve un passo in avanti. Il disagio dei cittadini non è più solo logistico, ma sociale: si tratta di un quartiere che chiede rispetto, ascolto e interventi concreti. E che oggi, ancora una volta, si trova a pagare il prezzo più alto per l’inefficienza altrui.

Marciapiedi impraticabili e alberi pericolosi: un’emergenza non finita

Parcheggio di Viale della Serenissima

Il parcheggio è stato riaperto, la strada ed il marciapiedi pure. Sono passate settimane, l’emergenza è terminata e il pericolo sembra ormai superato. Ma in che condizioni si trovano oggi il parcheggio, la strada che collega via Cherso a viale della Venezia Giulia e il marciapiede?

Basta uno sguardo – o qualche foto – per rendersene conto: il marciapiede è ancora inutilizzabile, invaso da avvallamenti e rami che ne impediscono il passaggio. Nel parcheggio, il verde versa in uno stato di totale incuria, con alberi non potati e rami bassi intorno al tronco.

Risultato? Sporcizia, degrado, barriere architettoniche ovunque. Le persone con disabilità costrette ancora a camminare in strada, esposte a rischi evitabili. Un intervento superficiale non è sufficiente. La riapertura non può coincidere con l’abbandono.